Lo Studio Scifo inizia la sua attività a Modica (Rg) nel Gennaio del 1977, quando il giovane Elio Scifo, laureatosi in Ingegneria civile, indirizzo architettura e urbanistica nel dicembre 1976, si abilita all’esercizio della professione. Lo studio dell’Ing. Scifo ha sede nel centro storico della città, nella suggestiva cornice del quartiere Cartellone, a pochi metri dal Municipio e dalla piazza centrale.

Nel 2005 si trasferisce nella zona nuova della città, con ambienti più grandi e spaziosi per accogliere due nuovi professionisti (i figli): nel 2004 si laurea in Architettura con il massimo dei voti e la lode, all’Università di Palermo, Anna Scifo, seguita due anni più tardi, nel 2006, dal fratello Roberto, anch’egli laureato con la stessa valutazione e nello stesso Ateneo.

Con l’ingresso dei due giovani viene assunta la nuova denominazione di “Studio di Ingegneria ed Architettura”.
Da più di quarant'anni lo Studio Scifo si occupa di progettazione di grandi strutture, ville e giardini, di arredamento di interni, di ristrutturazioni di immobili di pregio storico, di impianti e di consulenza, tecnico-legale, su molteplici aspetti legati all’edilizia.

Nuova sentenza del Consiglio di Stato: la competenza è riservata ad ingegneri e architetti, con qualche eccezione per le costruzioni rurali.

27/02/2015 - I geometri non possono progettare strutture in cemento armato, neanche se di modeste dimensioni. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato con la sentenza 883/2015.

I giudici hanno puntualizzato che, in base alla Legge 1086/1971 sulle opere in conglomerato cementizio, alla Legge 64/1974 sulle costruzioni in zone sismiche e al Regolamento per la professione di Geometra (Regio Decreto 274/1929), la progettazione delle strutture in cemento armato compete solo agli ingegneri e agli architetti iscritti all’Albo.

Fanno eccezione le opere in cemento armato relative a piccole costruzioni accessorie nell’ambito di edifici rurali destinati a industrie agricole, che non richiedano particolari operazioni di calcolo e non comportino pericolo per le persone.

Secondo il Consiglio di Stato, il criterio per accertare se una costruzione è modesta consiste nel valutare le difficoltà tecniche e le capacità per superarle. Il mancato uso del cemento armato non è decisivo dal momento che una costruzione può presentare caratteri di complessità a prescindere dai materiali utilizzati.

I giudici hanno infine aggiunto che le innovazioni adottate nei programmi scolastici non hanno ampliato le competenze dei geometri, i cui limiti rispondono ad esigenze di pubblico interesse per cui non sono possibili interpretazioni estensive.

Nel caso preso in esame, un Comune, con una delibera, aveva affermato che i geometri potessero progettare e dirigere i lavori di modeste costruzioni fino a 1500 metri cubi, con caratteristiche strutturali semplici, moduli ripetitivi, sia pure in presenza di cemento armato, tali da non richiedere competenze tecniche specifiche di altre professioni.

L’Ordine degli Ingegneri della zona aveva quindi presentato ricorso al Tar per l’annullamento della delibera, ma il Tribunale amministrativo lo aveva respinto affermando che la competenza dei geometri nella progettazione delle costruzioni civili non è esclusa completamente.

Il Consiglio di Stato ha invece espresso parere opposto, puntualizzando anche che i Comuni non hanno nessuna competenza, neanche di livello regolamentare, in materia di competenze professionali.

Fonte: Edilportale